E' sempre difficile tornare a casa,
Ed. Einaudi,
2004
pp. 227
traduzione di Laura Pariani

 


La quarta di copertina

Quattro uomini in fuga dopo una rapina andata a male. Un po' buffi e un po' inetti, arrabbiati e molto malinconici. Per loro Bosque, una cittadina di provincia vicino a Buenos Aires, all'apparenza tranquilla e sonnolenta, si trasforma in una trappola da cui non è più possibile uscire, e i suoi abitanti diventano lupi feroci assetati di sangue. Non tutti, però. Qualcuno sente il peso di un'esistenza rovinata dalla malvagità e dall'ipocrisia, scivolata pigramente nel nonsenso. Fra i quattro rapinatori mancati, dilettanti del crimine e della vita, c'è chi troverà un segno di complicità e di solidarietà. Forse anche un amore disperato. Ma basterà per raddrizzare la linea di un destino deragliato?

"Un grande scrittore sudamericano d'origine italiana racconta le miserie oscure della provincia argentina - ma Bosque sta a poca distanza dal nostro profondo nord - sorprendendoci con una avvincente trama da film." (Laura Pariani)


La prima pagina

    La Peugeot nera lasciò l'asfaltò, attraversò davanti ai distributori di carburante e si fermò sotto l'ombra di un albero. I quattro uomini scesero, entrarono al bar e ordinarono birra.
    - Salute, - disse il primo.
    - Salute, - rispose il secondo.
    - Che domani sia un giorno fortunato, - disse il terzo.
    - Che possiamo tornare a casa, - aggiunse il quarto.
    - A casa, in che senso?
    - Ciascuno a casa sua.
    - Dicono che la propria casa stia esattamente dove nasce l'arcobaleno.
    - Allora non deve essere un posto facile da raggiungere.
    - Certo che no.
    Pagarono, uscirono e ripresero la strada.

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