Antonio Dal Masetto

è nato a Intra, sul lago Maggiore, nel 1938. Figlio di genitori contadini, nel 1950 emigra con la famiglia in Argentina, dove si stabilisce nel paese di Salto, in provincia di Buenos Aires. Apprende il castellano leggendo libri scelti a caso nella biblioteca del paese. “Sufrí mucho con el traslado. Me sentía un marciano en el mundo. Como todo adolescente, pensaba que mi sufrimiento era único y que nadie me entendería. Un día encontré un libro, no recuerdo el autor, cuyo protagonista era un adolescente al que le pasaba lo mismo que a mí. Descubrí que no estaba tan solo en un pueblo perdido de la pampa. Para eso me sirvió la lectura.” (intervista di Agustina Roca, Revista La Nación, 12 luglio 1998).

A 18 anni si trasferisce nella capitale, dove svolge le attività più disparate: muratore, imbianchino, gelataio, venditore ambulante, impiegato, giornalista. Nel 1965 si trasferisce a Bariloche, in Neuquén (cioè Patagonia andina), dove continua la sua attività di imbianchino, ma nel 1969 tornerà a Buenos Aires. Nello stesso anno presso l'editore Carlos Pérez pubblica il suo primo romanzo argentino Siete de oro. “Supongo que desde el comienzo, desde los primeros cuentos, había andado husmeando y tratando de detectar cuál sería una buena dirección para la prosa que pretendía producir. Y rápidamente advertí que las leyes a las que debía someterme eran la economía en todos los casos, y la rapidez ahí donde no había razón para demorarse”. (intervista di Fernando Chiappussi, La Capital, domenica 22 aprile 2001).

Non è quindi strano che il tema dell'immigrazione sia presente nei suoi libri, come Oscuramente fuerte es la vida (1990) e La tierra encomparable (1994). Altrettanto forte è l'attenzione ai particolari e la predilezione per un raccontare per immagini, tanto che alcuni suoi libri, Hay unos tipos abajo (1998) e Siempre es difícil volver a casa (1985) sono diventati film.

Per anni è stato un assiduo collaboratore del quotidiano Página 12 di Buenos Aires. Ha ricevuto premi prestigiosi. I suoi libri sono stati tradotti in francese, italiano e tedesco.

Antonio si è spento a Buenos Aires il 2 novembre 2015.

 

 


 

 
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